11 marzo 2023, ore 14:30 – Manifestazione nazionale a Cutro
La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile.
È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare. Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo.
I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti. Se le persone morte in mare davanti a Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non
avrebbero rischiato la vita. Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o
italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare.
Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura. Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 persone, tra cui bambini, che si potevano e si dovevano salvare.
È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi. Queste le nostre richieste:
• chiediamo un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo;
• chiediamo di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera;
• chiediamo di realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio in
tutto il Mediterraneo, e sollecitiamo il governo italiano a chiedere agli altri Stati membri di
implementare questo programma;
• chiediamo di attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento europeo dei visti,
consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle frontiere
europee in sicurezza e legalità;
• chiediamo di attivare ogni via d’accesso complementare, a partire dai reinsediamenti, dai
corridoi e da altre forme di sponsorship e di ampliare i canali regolari di ingresso, senza
usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a
governi non facenti parte dell’Unione europea;
• chiediamo di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di
promuovere accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo
dei flussi migratori.
È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi. Lo faremo andando sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14.30 per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie con una marcia silenziosa.
La manifestazione di Cutro è il primo importante appuntamento nazionale di un percorso di
iniziative e mobilitazioni che le reti che la promuovono intendono organizzare affinché queste politiche “invertano rotta”.
Chi non potrà essere presente a Cutro, lo stesso giorno, può indossare una “fascia bianca al
braccio” in segno di adesione dovunque si trovi, scattarsi una foto e inviarla via twitter a
@GiorgiaMeloni, usando l’hastag #fermarelastrage, per esprimere alla Presidente del Consiglio tutta la nostra indignazione per le scelte del suo governo in questo ambito.
Informazioni per appuntamenti locali e pullman su Facebook
Per adesioni: fermarelastragesubito@gmail.com
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