La saluteremo venerdì 29 luglio con un rosario che avrà inizio alle 19:00 nella Fabbrica delle “e” in Corso Trapani 91 (Torino). E sabato 30 alle 10.15 in occasione dei funerali.
Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato dal Gruppo Abele in memoria di Margherita.
Margherita Mauri è stata per noi maestra di vita e testimone di Vangelo.
Fino agli anni Ottanta, Margherita aveva fatto parte di una congregazione di suore e prestato servizio, come caposala, all’ospedale Giovanni Bosco di Torino.
La congregazione si trovò a un certo punto nelle condizioni di non poter continuare la sua opera e accadde un evento inaspettato. Un sabato mattina, nel mercato rionale, migliaia di persone firmarono una petizione affinché Margherita rimanesse. Non potendo, Margherita non si perse d’animo: affittò due camere nei pressi dell’ospedale e continuò il suo servizio. Nel frattempo proseguì la sua vita religiosa nell’Ordo virginum.
L’incontro con il Gruppo Abele risale a quegli anni. Mentre in seguito è stata vicina anche alle attività di Libera.
Margherita ha lasciato un segno in tante nostre realtà: nel centro per persone con problemi di dipendenza, nella casa-comunità per i malati di Aids e – nell’ultimo periodo – nel dormitorio e nel servizio per le donne in difficoltà.
Come lo ha lasciato nel cuore delle persone che hanno avuto occasione d’incontrarla. E sono tante, perché a Torino (ma non solo) Margherita la trovavi davvero dovunque. Soprattutto tra i poveri e i bisognosi. La vedevi sempre carica di mille borse e borsette, da cui prendeva medicine e caramelle per curare il corpo e l’anima di chi si trovava di fronte. Margherita letteralmente s’immergeva fra i poveri, sembrava felice soltanto se poteva fare qualcosa per loro.
Aveva l’atteggiamento rigoroso e talvolta intransigente delle persone che credono profondamente in quello che fanno. Quando vedeva intorno a sé del disordine, della sciatteria o degli sprechi, se ne sentiva visceralmente colpita. E molti ricordano le sue reazioni piccate, le sue raccomandazioni perentorie. Perché se fai il bene, devi farlo “per bene”.
Non c’era momento di riflessione, o di preghiera, in cui a un certo punto non vedessi sbucare questa donna minuta con i capelli corti e gli occhi stupiti di una bambina.
Saldava il Cielo e la Terra, Margherita. Sempre con la stessa generosità, la stessa attenzione e la stessa gioia. E pur coltivando una spiritualità fervente, era una donna molto concreta. Come dimenticare certe sue risposte… A chi la chiamava “signora” diceva secca: “La signora è in crociera. Io sono Margherita!”.
L’espressione “vivere per gli altri” può suonare a volte retorica. Non lo è quando è riferita a persone come Margherita Mauri, che nell’amore per gli altri ha trovato la massima espressione di fede, di libertà e di vita.
Ciao Margherita.
https://www.gruppoabele.org/ciao-margherita-non-sai-quanto-ci-mancherai/
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