Regione Lombardia: L’Isola formativa
L’Isola Formativa, esperienza descritta alcune settimane fa in un articolo su superabile.it, è di interesse per chi, come il Consorzio Abele Lavoro, si interroga sulla relazione tra inserimento lavorativo e formazione. Si tratta di una sperimentazione promossa dalla Regione Lombardia a partire dal 2016 finalizzata a migliorare le possibilità di inserimento in azienda delle persone con disabilità. Nell’intento della Regione “Presso l’Isola vengono gestiti brevi percorsi di osservazione, con scopo di orientamento al lavoro e inserimento lavorativo delle persone con disabilità […] L’isola dovrà configurarsi come ambito idoneo a realizzare una condizione di “Formazione in situazione” ad alta intensità formativa ed esperienziale, particolarmente adatta al recupero professionale di persone disabili che presentino bassi livelli di competenze comportamentali e professionali trasversali. […]”.
Per sostenere tale sperimentazione è previsto innanzitutto che essa concorra all’adempimento degli obblighi previsti dalla legge 68/1999 “sia attraverso l’attivazione di tirocini formativi che attraverso assunzioni dirette dei tirocinanti dopo il periodo di formazione, ovvero attraverso l’esternalizzazione di processi produttivi nelle modalità di cui all’art. 14 d.lgs. 276/2003, cioè gli accordi con cooperative sociali che assumono persone svantaggiate su commesse affidate dall’impresa stessa; sono inoltre previsti contributi pari a 4.000 euro per le attività di consulenza, 15.000 per l’adattamento del posto di lavoro e l’acquisto di ausili tecnici, 30.000 per azioni di tutoraggio e formazione.
Certo il bilancio ad oggi non è dei migliori: solo tre imprese hanno sperimentato questa opportunità, anche per l’inerzia nella sua promozione, anche se, come si legge nell’articolo, sono in corso iniziative di rilancio.
Questa sperimentazione, come altre in corso nel nostro paese, si colloca nel filone della ricerca di nuove forme che integrino lavoro e formazione professionale, inserimento in impresa for profit e ruolo delle imprese sociali: si tratta di testimonianze importanti perché mostrano la volontà di tenere viva la riflessione su questi temi, anche quando, come il caso citato, faticano ad affermarsi. È quanto mai necessario che su questi temi le Regioni tengano aperto un tavolo di confronto con chi si occupa di politiche attive, così da imparare da successi e fallimenti di altre regioni, sempre mantenendo viva la tensione a sperimentare e ad innovare.